Rivoluzione dell'Isee nel 2025: "Più basso", ecco cosa cambia
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Direttore: Alessandro Plateroti

Rivoluzione dell’Isee nel 2025: “Più basso”, ecco cosa cambia

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Isee più basso nel 2025: cosa cambia con la nuova normativa. Riduzioni significative per famiglie con investimenti in titoli di Stato.

Dal 2025 l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee), strumento cardine per l’accesso a bonus e prestazioni sociali agevolate, subirà una significativa revisione grazie a una modifica normativa prevista dal nuovo schema di Dpcm.

Il cambiamento più rilevante riguarda l’esclusione dei titoli di Stato e dei libretti postali dal calcolo del patrimonio mobiliare, una novità introdotta dalla legge di Bilancio 2024 ma non ancora operativa.

Questo aggiornamento, una volta approvato dalle commissioni parlamentari, potrebbe generare un impatto positivo per numerosi nuclei familiari.

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Isee più basso nel 2025: ecco cosa cambia

L’Isee, come riportato da Il Messaggero, rappresenta una sorta di “termometro” economico che misura la capacità reddituale e patrimoniale di una famiglia, stabilendo il diritto di accesso a servizi come l’assegno unico, il bonus gas e luce, il bonus nido e molte altre agevolazioni.

Con il nuovo calcolo, i titoli di Stato – come BoT, BTP, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio – fino a un massimo di 50mila euro saranno esclusi dal patrimonio mobiliare, con il risultato di ridurre il valore complessivo dell’indicatore.

Secondo simulazioni realizzate dal Caf Acli, una famiglia composta da due genitori, due figli, un reddito da lavoro dipendente e una casa di proprietà potrebbe vedere il proprio ISEE scendere dell’8,6% se possiede 25mila euro in titoli di Stato.

Tale riduzione può arrivare fino al 17,2% qualora il patrimonio investito in questi strumenti raggiunga la soglia massima di 50mila euro.

Questo abbassamento dell’indicatore non solo amplia l’accesso alle prestazioni agevolate, ma potrebbe anche incrementare il valore economico dei bonus già percepiti.

Le possibili conseguenze

Nonostante il beneficio immediato per i cittadini, la riforma comporta un possibile aumento delle spese pubbliche legate alle prestazioni assistenziali. Nella relazione tecnica al Dpcm si evidenzia come la diminuzione dell’Isee potrebbe tradursi in un maggiore impegno finanziario per lo Stato, chiamato a sostenere una platea più ampia di beneficiari.

Per arginare tali effetti, i vari enti che erogano agevolazioni potrebbero rivedere verso il basso le soglie di accesso ai bonus, come previsto entro 30 giorni dall’entrata in vigore del nuovo modello di calcolo.

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ultimo aggiornamento: 27 Novembre 2024 16:46

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